Almanacco dei mercati
13.02.2015
![]() ALMANACCO DEI MERCATI
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autori: | Roberto Malnati |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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L’Almanacco dei mercati, pubblicato quattro volte l’anno in concomitanza con ogni stagione astronomica, è concepito come uno strumento interattivo e personalizzabile da ogni lettore.
Come spesso faccio in questi casi, ho pensato di rivolgermi direttamente all’autore. Eccovi l’esito di una recente intervista alla quale Roberto Malnati si è gentilmente prestato.
Che cosa ti ha spinto ad analizzare l’influenza degli eventi naturali sui comportamenti umani e, di conseguenza, sull’attività che gli operatori svolgono sui mercati?
Roberto Malnati: È stato il caso, e ciò che poi ne è seguito. Io lo chiamo effetto “muffa-Mary”. Tutti sanno che Alexander Fleming, nel 1928, dopo un’assenza dal suo laboratorio, dimenticò alcuni ceppi di batteri coltivati in una capsula di coltura. Al suo ritorno notò che in una capsula i batteri non erano cresciuti a causa di una muffa che aveva contaminato la coltivazione. Chiunque avrebbe buttato la capsula, ma Fleming pensò che proprio la muffa fosse la causa della morte dei batteri e che avrebbe potuto essere impiegata come anti batterico. L’intuizione era geniale ma le prime sperimentazioni della penicillina sull’uomo non ebbero grandi risultati. Non era abbastanza efficace.
Lo stesso è capitato a chi ha intuito gli effetti della Luna sui mercati. Qualcuno ha scoperto che buona parte delle crisi erano avvenute in una determinata fase lunare, qualcun altro che durante la Luna piena era misurabile un extra rendimento, qualcuno che valeva la pena investire solo in alcuni mesi.
Io mi occupo di gestione del rischio in ambito finanziario e per curiosità mi è capitato di leggere uno di questi studi riguardanti la distribuzione di frequenza degli eventi “crash” ossia distruttivi. Con la mia consueta diffidenza ho dato in pasto ai miei sistemi di analisi una serie di dati sufficientemente rappresentativa: 110 anni di variazioni giornaliere dell’indice Dow Jones.
So che vi state chiedendo: “E la Penicillina?”. Perché hai scritto che non era abbastanza efficace?
Perché non lo era, a scopo curativo, quando è stata scoperta. Altri, dopo la scoperta, pensarono di analizzare svariati campioni di muffe Penicillium, partendo dal presupposto che alcune producevano penicillina e altre meno, per trovare quella in grado di produrre la maggior quantità di antibiotico. La muffa migliore fu scoperta da Mary Hunt su un melone. Tale muffa, battezzata “muffa-Mary”, aumentò di oltre dieci volte le capacità produttive e favorì la produzione e l’impiego su larga scala della penicillina.
Io ho fatto lo stesso: ho messo il mio melone al lavoro per capire se effettivamente l’influenza lunare poteva essere sfruttata non solo per stare alla larga dal maggior numero di eventi catastrofici che il mercato sistematicamente offre, ma anche per approfittare dei movimenti a favore di Luna. Sono serviti complessivamente milioni di giorni di mercato e una potenza di calcolo molto significativa.
Perché un operatore di borsa dovrebbe prestare fede alle analisi svolte in questo Almanacco dei mercati? Quali sono i presupposti di scientificità e rigore dai quali ha preso le mosse il progetto?
RM: In un mondo di prestigiatori che, per indole o necessità, cambiano le carte in tavola giorno per giorno, io ho scelto di mettere le carte sul tavolo e di lasciarvele per 4 mesi (in realtà 4 mesi più venti giorni) senza possibilità di manipolarle, adeguarle o cambiarle. Non avrò modo di mostrarvi a scopo pubblicitario solo ciò che conferma il metodo di analisi e di vantarmi di un campione selezionato di risultati, perché ciascun lettore avrà sempre a disposizione tutti i risultati e sarà in grado di esprimere il proprio giudizio e la propria opinione. Un operatore di borsa non dovrebbe quindi prestare fede alle analisi solamente sulla fiducia, ma dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di dare fiducia a chi si assume il rischio reputazionale di rendere tali analisi stampate e inalterabili.
I lettori più attenti, sfogliando l’Almanacco, si renderanno conto (lo hanno già fatto gli amici che hanno partecipato alla lunga fase di test precedente alla pubblicazione) che le varie analisi, effettuate strumento per strumento, sono coerenti con un disegno generale di correlazioni e anticorrelazioni. Detto in un modo più chiaro: sembra che esprimano un pensiero umano coerente.
Tutti coloro che lo hanno letto mi hanno chiesto: “Ma hai deciso tu che queste borse debbano scendere e queste, che sappiamo piacerti, salire? Che i tassi italiani debbano salire con i tassi tedeschi inchiodati? Che le materie prime debbano rimbalzare un pochino? E che questo e quest’altro titolo, che sono delle “beep”, debbano scendere?”.
La risposta è sempre stata: NO.
Non c’è alcun intervento manuale che esprima una mia preferenza nel calcolo e nella rappresentazione dei cicli. Anche i modelli lunari e solari, che per loro natura sono ricorsivi, vengono ottenuti con una campionatura effettuata con reti neurali.
Puoi spiegare brevemente l’importanza dell’influenza dei cicli solari e lunari sull’andamento ciclico dei mercati?
RM: No, non brevemente. L’Almanacco oltre a coprire più di 70 strumenti finanziari con 2 pagine ciascuno, comprende anche un percorso ragionato alla scoperta del tema, scritto con la consapevolezza che tale percorso è soltanto il mio percorso, ma che ogni lettore potrà prenderlo come punto di partenza per seguire un percorso di crescita e conoscenza differente. È più importante che ciascuno comprenda l’importanza dell’influenza dei cicli solari e lunari su se stesso, prima che sui mercati.
Riferisci pure ai lettori che se hanno intenzione di acquistare l’Almanacco per copiare i segnali senza nemmeno cercare di approfondire in che circostanza tali segnali si formano, stanno per fare un acquisto sbagliato e che possono passare a incassare immediatamente il profitto dato dal mancato acquisto del libro. Fallo con garbo, non intendo offenderli.
Il cuore del progetto è costituito da doppie pagine che presentano analisi e grafici, nella pagina di sinistra, e una sorta di diario, nella pagina di destra. Ma che dovrebbe fare il lettore per utilizzarle al meglio pur assecondando il proprio stile di trading?
RM: Ciascuno di noi tende a dimenticare in fretta i motivi che hanno portato a una decisione di investimento, sia che essa abbia portato a un profitto che a una perdita.
Tutti i segnali presenti nell’Almanacco sono previsti a prezzo di chiusura e sono da intendersi come maggior probabilità statistica di ottenere un profitto, non come certezza. Operativamente, la scelta dello strumento tra tanti e la motivazione che ha battuto le altre, nel fiume di emozioni di una giornata di trading, non dovrebbe andare persa. È un tesoro prezioso, più di tutti i segnali prestampati del giorno messi assieme.
Il diario è stato pensato perché il ciclo personale di crescita di ogni lettore si compia: scrivere il perché si è deciso per un certo strumento, operare (o simulare di operare) in chiusura di mercato, chiudere il diario e fermare le emozioni.
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