Francesco Caruso presenta: i Big Trader a Milano
15.09.2017
Francesco Caruso presenta: i Big Trader a Milano
Sarà un evento di rilevanza mondiale! L’appuntamento è a Milano, a partire dal 12 ottobre, dove saremo tutti in piedi ad applaudire i Grandissimi del Trading Online, alcuni dei quali saranno per la prima volta in Italia. Non potevo certo perdere l’occasione di farvi partecipi di quanto lo stesso Francesco Caruso riporta in merito a questo spettacolo dell’Analisi Tecnica. Troverete nomi dei Big Trader all’interno dell’intervista che segue queste righe. Vi lascio al piacere di leggerla: scoprirete che tra i nomi citati figurano anche alcuni Grandi Autori di libri pubblicati da Trading Library. Non perdete quindi la migliore occasione per seguire una loro lezione!
Autore dell’intervista è Mario Valentino Guffanti CFTe. L’intervista è stata presa da The Swiss Technical Analysis Journal - Spring Edition - pp. 6-7: https://www.samt-org.ch/resources/journal.html
Vi lascio al piacere di leggere l’intervista: scoprirete che tra i nomi dei Big Trader citati figurano anche alcuni Grandi Autori di libri pubblicati da Trading Library. Non perdete quindi la migliore occasione per seguire una loro lezione!
Nel frattempo, a partire da questo fine settimana, apriremo le porte della grande libreria di Trading Library per offrirvi promozioni esclusive dedicate ai più autorevoli strumenti dell’Analisi Tecnica. Effettuando acquisti avrete fra l’altro l’opportunità di fare vostri – a condizioni davvero eccezionali - dei libri come quelli di Mr Kwong, Mr Manz e altri.
Buon fine settimana.
Stella Boso
IFTA 2017 a Milano: la Woodstock dell’Analisi Tecnica
Dopo diciannove anni, la Conferenza Mondiale IFTA, nel 2017 torna in Italia. A Roma nel 1998 e oggi a Milano. Cosa vi ha motivato a proporre l’Italia per l’evento del 2017?
La scelta di SIAT di proporsi come Paese ospitante di IFTA è stata dettata da diversi fattori. Il primo, come facevi notare, è che sono quasi 20 anni che l’Italia non ospita IFTA, un tempo discretamente ampio per una nazione con una lunga tradizione di analisi tecnica come la nostra. Il secondo è che nel 2016 è cambiato il direttivo SIAT e uno degli obiettivi principali del direttivo appena eletto era proprio quello di riportare il congresso mondiale in Italia. In aggiunta a tutto ciò, Milano nel 2015 ha ospitato l’Expo e quindi tutto il mondo ha appena sentito parlare di Milano.
Perché non perdersi la 30ma Conferenza IFTA? Cosa dobbiamo aspettarci?
Grandi speaker, una location bellissima (l’hotel Gallia, fantastico) e grandi serate che combineranno arte, scienza, musica e “haute cuisine”! Per me è abbastanza: per voi?
La Conferenza Mondiale IFTA dello scorso anno che si è tenuta a Sydney ha visto la partecipazione di due membri SIAT: tu, con una rivisitazione del modello di trend che porta ad un portafoglio proprietario multi-strategia, e Andrea Unger con un discorso sull’evoluzione del Trading Algoritmico e il ruolo dell’Analisi Tecnica. Questi argomenti erano un’anticipazione dei temi che verranno trattati nella nuova Conferenza a Milano?
Certamente. Il titolo della Conferenza, “Sailing to the future” ci permetterà di andare oltre le tradizionali tematiche di Analisi Tecnica ed esplorare il mare di opportunità che si è originato nella nuovissima generazione “quant” delle tecnologie, mercati e strumenti. Cercheremo anche di addentrarci nella vasta tematica della contaminazione della nostra disciplina con molti altri campi dell’economia (es: Finanza Comportamentale, Intelligenza Artificiale, Big Data e Criptovalute), con il contributo dei maggiori esperti istituzionali ed accademici. Ogni intervento sarà selezionato sulla base di questo valore aggiunto per i partecipanti e per l’evoluzione globale dell’Analisi Tecnica. Devo anche aggiungere che la nostra idea ha riscosso grande successo e posso già anticiparvi la partecipazione di importantissimi relatori come Robert Prechter, John Bollinger, Gregor Bauer, Dan Valcu che ha portato le Heikin Ashi in Occidente, Riccardo Ronco (un caro amico italiano che vive e lavora a Londra, HF manager di Caxton e relatore a IFTA 1998 con un intervento su la Teoria del Caos, plurivincitore dell’European Techical Analyst Award), Andrea Unger, Richard L. Peterson, autore di “Trading on sentiment” e CEO di MarketPsych, Kathryn Kaminski (autrice di "Trend Following with Managed Futures: The Search for Crisis Alpha" e fund manager), Spiros Skouras dello Scientific Fund, Perry Kaufman, maestro dei trading system e Alberto Vivanti per SAMT e molti altri. Nella mia mente di cultore della musica, avvicinerei questo evento a una Woodstock dell’Analisi Tecnica, dove si incontrano le generazioni che hanno fatto la storia passata, stanno facendo quella recente e faranno quella futura.
Parliamo adesso della presenza dell’Analisi Tecnica in Italia: qual è stata la sua evoluzione nei decenni passati e qual è lo stato attuale delle cose?
L’analisi tecnica in Italia è molto cresciuta, sia in termini di utenza, soprattutto grazie all’avvento del trading online, che in termini di qualità. Non va dimenticato che l’Italia ha una grande tradizione e un altissimo livello: ogni volta che un italiano si è confrontato con i maggiori esperti di analisi tecnica mondiale ha sempre ottenuto eccellenti risultati. Solo per citarne alcuni: il Campione Mondiale di Trading Andrea Unger o Riccardo Ronco a livello europeo (piccola nota: saranno entrambi relatori), ma lasciate che vi ricordi la mia personale esperienza come due volte vincitore del Premio Leonardo per la ricerca finanziaria e vincitore della prima edizione del premio IFTA John Brooks Award.
Il termine “eretico” della finanza era il soprannome degli analisti tecnici coniato dal professor Andrew Lo, sulla base del fatto che il mondo accademico, agli inizi, vedeva l’Analisi Tecnica come una sorta di alchimia ed era convinto che l’Analisi Tecnica fosse all’analisi finanziaria come l’astrologia all’astronomia. Nonostante questa diffidenza storica iniziale, un gran numero di studiosi ha studiato l’Analisi Tecnica ed è giunto a diverse conclusioni interessanti in relazione ai suoi benefici e alle insidie. Ma molti investitori professionali sono ancora molto scettici riguardo all’Analisi Tecnica: com’è la situazione in Italia su questo punto?
Direi che in Italia il pattern identificato dal professor Lo è stato perfettamente seguito negli anni recenti. I primi tentativi di introdurre l’analisi tecnica a livello accademico in Italia si possono ritrovare in alcuni pionieri come il mio primo maestro Angelo Bertotti, che a metà anni ’80 scrisse un libro quantitativo sull’analisi tecnica con il docente della Bocconi Andrea Fornasini. Da allora si è avviata una contaminazione “silenziosa” nel senso che se da un lato l’analisi tecnica è stata additata come inutile, dall’altro è sempre stata studiata con molta attenzione, soprattutto quegli aspetti collegati alla finanza comportamentale e ai modelli quantitativi. Infatti, negli anni recenti c’è stata una crescita esponenziale nell’interesse prestato alla nostra disciplina nel ramo istituzionale dell’asset management e nel mondo accademico. Una prova di questo è il notevole successo dei corsi istituzionali SIAT e di seminari specialistici. Credo che la parte più evoluta dell’analisi tecnica verrà riconosciuta a tutti gli effetti in un prossimo futuro.
Visto da fuori sembra che per il pubblico italiano ci sia un maggiore interesse per l’uso dell’Analisi Tecnica per il trading di breve periodo invece di un approccio più organico e strutturato. Molti eventi che si sono tenuti di recente sul territorio italiano infatti sono basati su questo argomento. Puoi confermare o dietro questa apparenza c’è di più?
Questa osservazione è corretta ma credo che non sia limitato solo all’Italia. In tutti i paesi, la grande diffusione dell’analisi tecnica è dovuta alla crescita del banking e del trading online, che sono visti spesso come un modo alternativo di guadagno anche se sappiamo bene che fare soldi sui mercati e tutt’altro che semplice. Infatti, in Italia, c’è una cultura molto radicata dell’analisi tecnica sebbene sia limitata a persone che per ragioni di lavoro o predisposizione hanno familiarità con il tema.
Nel 2017 è nato ufficialmente in Italia il registro degli advisor finanziari. L’Analisi Tecnica può essere uno strumento che trascendendo il suo campo specialistico viene applicato anche a questa categoria di professionisti dell’investimento?
Certamente sì. La nostra associazione, che è una associazione riconosciuta a tutti gli effetti, sta portando avanti il processo di riconoscimento del registro che è integrato in questa categoria. Non è una strada semplice ma è necessaria per quello che potremmo definire “sdoganamento” dell’analisi tecnica. Come Presidente del Comitato Scientifico di SIAT sono personalmente coinvolto nel miglioramento dell’immagine pubblica dell’analisi tecnica italiana.
Cerchiamo di capire che tipo di accesso potrebbe avere per una fascia di persone che costituisce il nostro futuro uno studio profondo dell’analisi tecnica: gli studenti. Che tipo di relazione hai con il mondo universitario?
Personalmente sono molto legato agli studenti e ho sempre cercato di insegnare a qualunque livello: di recente mi sono impegnato come docente nel primo Master di Analisi Tecnica e Quantitativa organizzato dall’Università di Cassino. In questo ambito anche SIAT sta perseguendo relazioni con il mondo accademico con uno sforzo senza precedenti. Stiamo cercando di coinvolgere diverse università, specialmente alcuni professori che per natura o affinità del loro insegnamento con l’analisi tecnica, sono aperti allo sviluppo di partnership. La conferenza IFTA a Milano sarà il trampolino di lancio per queste iniziative così come l’occasione di avere molti nomi di accademici importanti e stiamo studiando la possibilità di sostenere un importante esperimento di finanza comportamentale che si terrà proprio nei giorni e nel luogo dell’evento.
State organizzando qualcosa di particolare per questa edizione di IFTA a Milano?
Sì, stiamo programmando l’evento di inaugurazione che si terrà il giorno prima dell’inizio della conferenza, il 12 Ottobre, presso Borsa Italiana con una copertura mediatica sia a livello finanziario che non. Avremo il discorso introduttivo di Raffaele Jerusalmi, CEO di Borsa Italiana, un intervento sull’argomento del Fintech a cura di Deloitte e Fabrizio Plateroti (Responsabile dell’area Capital Markets & Post Trading Regulation, Borsa Italiana) e Thomson Reuters che parlerà di Mifid2, Federic Leroux (numero 2 di Carmignac Gestion) interverrà sul “fattore umano” dell’asset management, Neil Dwaine (Global Strategist di Allianz) sull’Intelligenza Artificiale e Denis Panel, CIO Theam (BNP Paribas) a proposito di finanza comportamentale. Stiamo anche pianificando una favola rotonda con Spyros Skouras, John Bollinger, Riccardo Ronco e il Professor Sergio Focardi.
Come vedi l’evoluzione dell’Analisi Tecnica a livello mondiale nei prossimi anni?
Credo che la sfida principale sia la credibilità. Dobbiamo staccarci dall’immagine degli alchimisti finanziari e dobbiamo utilizzare al meglio la tecnologia e tutti i rami della nostra disciplina che hanno una base scientifica o che possono essere ricondotte a modelli quantitativi e comportamentali. Come si dice in molti campi: “go big or go home”.
Tutte le informazioni sull’evento http://www.siat.org/ifta-2017-siat/
Sarà un evento di rilevanza mondiale! L’appuntamento è a Milano, a partire dal 12 ottobre, dove saremo tutti in piedi ad applaudire i Grandissimi del Trading Online, alcuni dei quali saranno per la prima volta in Italia. Non potevo certo perdere l’occasione di farvi partecipi di quanto lo stesso Francesco Caruso riporta in merito a questo spettacolo dell’Analisi Tecnica. Troverete nomi dei Big Trader all’interno dell’intervista che segue queste righe. Vi lascio al piacere di leggerla: scoprirete che tra i nomi citati figurano anche alcuni Grandi Autori di libri pubblicati da Trading Library. Non perdete quindi la migliore occasione per seguire una loro lezione!
Autore dell’intervista è Mario Valentino Guffanti CFTe. L’intervista è stata presa da The Swiss Technical Analysis Journal - Spring Edition - pp. 6-7: https://www.samt-org.ch/resources/journal.html
Vi lascio al piacere di leggere l’intervista: scoprirete che tra i nomi dei Big Trader citati figurano anche alcuni Grandi Autori di libri pubblicati da Trading Library. Non perdete quindi la migliore occasione per seguire una loro lezione!
Nel frattempo, a partire da questo fine settimana, apriremo le porte della grande libreria di Trading Library per offrirvi promozioni esclusive dedicate ai più autorevoli strumenti dell’Analisi Tecnica. Effettuando acquisti avrete fra l’altro l’opportunità di fare vostri – a condizioni davvero eccezionali - dei libri come quelli di Mr Kwong, Mr Manz e altri.
Buon fine settimana.
Stella Boso
IFTA 2017 a Milano: la Woodstock dell’Analisi Tecnica
Dopo diciannove anni, la Conferenza Mondiale IFTA, nel 2017 torna in Italia. A Roma nel 1998 e oggi a Milano. Cosa vi ha motivato a proporre l’Italia per l’evento del 2017?
La scelta di SIAT di proporsi come Paese ospitante di IFTA è stata dettata da diversi fattori. Il primo, come facevi notare, è che sono quasi 20 anni che l’Italia non ospita IFTA, un tempo discretamente ampio per una nazione con una lunga tradizione di analisi tecnica come la nostra. Il secondo è che nel 2016 è cambiato il direttivo SIAT e uno degli obiettivi principali del direttivo appena eletto era proprio quello di riportare il congresso mondiale in Italia. In aggiunta a tutto ciò, Milano nel 2015 ha ospitato l’Expo e quindi tutto il mondo ha appena sentito parlare di Milano.
Perché non perdersi la 30ma Conferenza IFTA? Cosa dobbiamo aspettarci?
Grandi speaker, una location bellissima (l’hotel Gallia, fantastico) e grandi serate che combineranno arte, scienza, musica e “haute cuisine”! Per me è abbastanza: per voi?
La Conferenza Mondiale IFTA dello scorso anno che si è tenuta a Sydney ha visto la partecipazione di due membri SIAT: tu, con una rivisitazione del modello di trend che porta ad un portafoglio proprietario multi-strategia, e Andrea Unger con un discorso sull’evoluzione del Trading Algoritmico e il ruolo dell’Analisi Tecnica. Questi argomenti erano un’anticipazione dei temi che verranno trattati nella nuova Conferenza a Milano?
Certamente. Il titolo della Conferenza, “Sailing to the future” ci permetterà di andare oltre le tradizionali tematiche di Analisi Tecnica ed esplorare il mare di opportunità che si è originato nella nuovissima generazione “quant” delle tecnologie, mercati e strumenti. Cercheremo anche di addentrarci nella vasta tematica della contaminazione della nostra disciplina con molti altri campi dell’economia (es: Finanza Comportamentale, Intelligenza Artificiale, Big Data e Criptovalute), con il contributo dei maggiori esperti istituzionali ed accademici. Ogni intervento sarà selezionato sulla base di questo valore aggiunto per i partecipanti e per l’evoluzione globale dell’Analisi Tecnica. Devo anche aggiungere che la nostra idea ha riscosso grande successo e posso già anticiparvi la partecipazione di importantissimi relatori come Robert Prechter, John Bollinger, Gregor Bauer, Dan Valcu che ha portato le Heikin Ashi in Occidente, Riccardo Ronco (un caro amico italiano che vive e lavora a Londra, HF manager di Caxton e relatore a IFTA 1998 con un intervento su la Teoria del Caos, plurivincitore dell’European Techical Analyst Award), Andrea Unger, Richard L. Peterson, autore di “Trading on sentiment” e CEO di MarketPsych, Kathryn Kaminski (autrice di "Trend Following with Managed Futures: The Search for Crisis Alpha" e fund manager), Spiros Skouras dello Scientific Fund, Perry Kaufman, maestro dei trading system e Alberto Vivanti per SAMT e molti altri. Nella mia mente di cultore della musica, avvicinerei questo evento a una Woodstock dell’Analisi Tecnica, dove si incontrano le generazioni che hanno fatto la storia passata, stanno facendo quella recente e faranno quella futura.
Parliamo adesso della presenza dell’Analisi Tecnica in Italia: qual è stata la sua evoluzione nei decenni passati e qual è lo stato attuale delle cose?
L’analisi tecnica in Italia è molto cresciuta, sia in termini di utenza, soprattutto grazie all’avvento del trading online, che in termini di qualità. Non va dimenticato che l’Italia ha una grande tradizione e un altissimo livello: ogni volta che un italiano si è confrontato con i maggiori esperti di analisi tecnica mondiale ha sempre ottenuto eccellenti risultati. Solo per citarne alcuni: il Campione Mondiale di Trading Andrea Unger o Riccardo Ronco a livello europeo (piccola nota: saranno entrambi relatori), ma lasciate che vi ricordi la mia personale esperienza come due volte vincitore del Premio Leonardo per la ricerca finanziaria e vincitore della prima edizione del premio IFTA John Brooks Award.
Il termine “eretico” della finanza era il soprannome degli analisti tecnici coniato dal professor Andrew Lo, sulla base del fatto che il mondo accademico, agli inizi, vedeva l’Analisi Tecnica come una sorta di alchimia ed era convinto che l’Analisi Tecnica fosse all’analisi finanziaria come l’astrologia all’astronomia. Nonostante questa diffidenza storica iniziale, un gran numero di studiosi ha studiato l’Analisi Tecnica ed è giunto a diverse conclusioni interessanti in relazione ai suoi benefici e alle insidie. Ma molti investitori professionali sono ancora molto scettici riguardo all’Analisi Tecnica: com’è la situazione in Italia su questo punto?
Direi che in Italia il pattern identificato dal professor Lo è stato perfettamente seguito negli anni recenti. I primi tentativi di introdurre l’analisi tecnica a livello accademico in Italia si possono ritrovare in alcuni pionieri come il mio primo maestro Angelo Bertotti, che a metà anni ’80 scrisse un libro quantitativo sull’analisi tecnica con il docente della Bocconi Andrea Fornasini. Da allora si è avviata una contaminazione “silenziosa” nel senso che se da un lato l’analisi tecnica è stata additata come inutile, dall’altro è sempre stata studiata con molta attenzione, soprattutto quegli aspetti collegati alla finanza comportamentale e ai modelli quantitativi. Infatti, negli anni recenti c’è stata una crescita esponenziale nell’interesse prestato alla nostra disciplina nel ramo istituzionale dell’asset management e nel mondo accademico. Una prova di questo è il notevole successo dei corsi istituzionali SIAT e di seminari specialistici. Credo che la parte più evoluta dell’analisi tecnica verrà riconosciuta a tutti gli effetti in un prossimo futuro.
Visto da fuori sembra che per il pubblico italiano ci sia un maggiore interesse per l’uso dell’Analisi Tecnica per il trading di breve periodo invece di un approccio più organico e strutturato. Molti eventi che si sono tenuti di recente sul territorio italiano infatti sono basati su questo argomento. Puoi confermare o dietro questa apparenza c’è di più?
Questa osservazione è corretta ma credo che non sia limitato solo all’Italia. In tutti i paesi, la grande diffusione dell’analisi tecnica è dovuta alla crescita del banking e del trading online, che sono visti spesso come un modo alternativo di guadagno anche se sappiamo bene che fare soldi sui mercati e tutt’altro che semplice. Infatti, in Italia, c’è una cultura molto radicata dell’analisi tecnica sebbene sia limitata a persone che per ragioni di lavoro o predisposizione hanno familiarità con il tema.
Nel 2017 è nato ufficialmente in Italia il registro degli advisor finanziari. L’Analisi Tecnica può essere uno strumento che trascendendo il suo campo specialistico viene applicato anche a questa categoria di professionisti dell’investimento?
Certamente sì. La nostra associazione, che è una associazione riconosciuta a tutti gli effetti, sta portando avanti il processo di riconoscimento del registro che è integrato in questa categoria. Non è una strada semplice ma è necessaria per quello che potremmo definire “sdoganamento” dell’analisi tecnica. Come Presidente del Comitato Scientifico di SIAT sono personalmente coinvolto nel miglioramento dell’immagine pubblica dell’analisi tecnica italiana.
Cerchiamo di capire che tipo di accesso potrebbe avere per una fascia di persone che costituisce il nostro futuro uno studio profondo dell’analisi tecnica: gli studenti. Che tipo di relazione hai con il mondo universitario?
Personalmente sono molto legato agli studenti e ho sempre cercato di insegnare a qualunque livello: di recente mi sono impegnato come docente nel primo Master di Analisi Tecnica e Quantitativa organizzato dall’Università di Cassino. In questo ambito anche SIAT sta perseguendo relazioni con il mondo accademico con uno sforzo senza precedenti. Stiamo cercando di coinvolgere diverse università, specialmente alcuni professori che per natura o affinità del loro insegnamento con l’analisi tecnica, sono aperti allo sviluppo di partnership. La conferenza IFTA a Milano sarà il trampolino di lancio per queste iniziative così come l’occasione di avere molti nomi di accademici importanti e stiamo studiando la possibilità di sostenere un importante esperimento di finanza comportamentale che si terrà proprio nei giorni e nel luogo dell’evento.
State organizzando qualcosa di particolare per questa edizione di IFTA a Milano?
Sì, stiamo programmando l’evento di inaugurazione che si terrà il giorno prima dell’inizio della conferenza, il 12 Ottobre, presso Borsa Italiana con una copertura mediatica sia a livello finanziario che non. Avremo il discorso introduttivo di Raffaele Jerusalmi, CEO di Borsa Italiana, un intervento sull’argomento del Fintech a cura di Deloitte e Fabrizio Plateroti (Responsabile dell’area Capital Markets & Post Trading Regulation, Borsa Italiana) e Thomson Reuters che parlerà di Mifid2, Federic Leroux (numero 2 di Carmignac Gestion) interverrà sul “fattore umano” dell’asset management, Neil Dwaine (Global Strategist di Allianz) sull’Intelligenza Artificiale e Denis Panel, CIO Theam (BNP Paribas) a proposito di finanza comportamentale. Stiamo anche pianificando una favola rotonda con Spyros Skouras, John Bollinger, Riccardo Ronco e il Professor Sergio Focardi.
Come vedi l’evoluzione dell’Analisi Tecnica a livello mondiale nei prossimi anni?
Credo che la sfida principale sia la credibilità. Dobbiamo staccarci dall’immagine degli alchimisti finanziari e dobbiamo utilizzare al meglio la tecnologia e tutti i rami della nostra disciplina che hanno una base scientifica o che possono essere ricondotte a modelli quantitativi e comportamentali. Come si dice in molti campi: “go big or go home”.
Tutte le informazioni sull’evento http://www.siat.org/ifta-2017-siat/
Articolo letto 2158 volte.
Inserisci un commento