Orientarsi nei mercati
Orientarsi nei mercati
Prosegue senza soste l’attività di Trading Library Academy: abbiamo in serbo per voi altre nuove incredibili proposte formative. E ci crediamo al punto che ve le offriamo a titolo assolutamente gratuito, proprio perché desideriamo che i trader italiani abbiano il meglio in tema di formazione, soprattutto in presenza di una congiuntura dei mercati come quella attuale.
I mercati sono impazziti? Che cosa sta accadendo? Quelli formulati non sono solo due interrogativi che la maggior parte di noi si sta ponendo ma costituiscono proprio il titolo di un eccezionale webinar free con Paola Gentili. Giovedì 18 febbraio 2016, a partire dalle ore 18,30, in diretta con la Signora dei Mercati analizzeremo questo particolare momento dei mercati finanziari che alcuni analisti hanno già definito la tempesta perfetta.
E non è finita! Mercoledì 24 febbraio, alle ore 17,00, Trading Library Academy vi propone un altro webinar free dedicato a un argomento a dir poco cruciale: Come individuare i segnali per aprire una posizione. Ne saranno relatori due giovani ma già esperti trader professionisti di Mtrading Segnali. Si tratta di Antonello Rendina, vincitore di numerose competizioni di trading, specializzato in Equity Index e Forex; e di Mauro Tartamelli, blogger Maurinho, laureato in economia finanziaria, esperto in gestione del rischio e analisi dei mercati. Molto ricco il menù che prevede momenti di analisi (news, chiusura dei mercati americani e asiatici, calendario macroeconomico), di settaggio della piattaforma (analisi e settaggio dei grafici; trendline, medie mobili, oscillatori), di attesa dei segnali operativi e di gestione delle operazioni.
Conoscere i mercati significa affrontarli in modo consapevole: e proprio ora è il momento di farlo.
Le iscrizioni sono aperte!
Intanto vi lascio ad alcune riflessioni sui mercati condotte ancora una volta da itConsilium.
Meno male che gli eterni rialzisti sono diventati ribassisti
di Luca Barillaro
Siamo arrivati a un eccesso di negatività idoneo per un rimbalzo strutturale visto l’ipervenduto record paragonabile solo al post Lehman del 2008. Siamo stati piacevolmente sorpresi la scorsa settimana nel vedere la capitolazione di alcuni eterni rialzisti (permabull direbbero gli amici di Cnbc), il miglior segnale in ossequio al detto: “Quando anche l'ultimo dei rialzisti vende allora non c'è più nessuno che deve vendere e il mercato gira”.
Tutti i commentatori sono diventati negativi e, come scrivevo la scorsa settimana, su un eccesso di negatività abbiamo intrapreso qualche posizione rialzista tattica.
La riapertura della Cina ha fatto segnare un ulteriore calo ma di dimensioni inferiori ai cali degli altri indici avutisi durante la scorsa settimana quando Shangai era chiusa.
Ergo il -2 cinese di oggi equivale a un + 5, considerato che nel frattempo gli altri indici hanno collezionato una performance negativa durante la chiusura cinese.
Non a caso il Nikkey oggi rimbalza del 7% a dimostrazione di come le variazioni percentuali abbiano perso di significatività e conti solo il flusso di acquisti e vendite.
Per la Cina conta solo il cambio Yuan/USD e, come ci aspettavamo, il calo di forza del dollaro è la miglior notizia per i mercati.
Oggi lo Yuan è tornato sotto 6,5 contro USD, livello che non vedeva da Dicembre.
Solo un calo di forza del dollaro USA potrà risolvere gli squilibri macro mondiali proprio come nel 2003-2008.
Togliere pressione allo Yuan permette ai cinesi di investire di più sul mercato interno e far riprendere l’economia, permette agli emergenti di pagare meglio i debiti e alle materie prime di reflazionarsi (oltre a rendere più appetibile l’S&P 500).
La settimana si apre dunque all’insegna del rimbalzo ma i segnali tecnici per decretare la fine del ribasso devono ancora arrivare.
Solamente una chiusura sopra 18100 del Ftsemib, sopra 10100 del Dax e sopra 1950 del Sp500 miglioreranno il quadro tecnico. In caso contrario rimarremo sempre in una fase laterale in cui forti rialzi vedranno prese di profitto e vendite.
L’impressione è che tutto dipenda da dollaro e petrolio; per ora è incoraggiante vedere il dollaro ancora a 1,123 nonostante il forte rimbalzo di Nikkey ed Sp500. È necessario che la valuta USA non torni sotto 1,10 nel breve e dia respiro ai mercati.
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