Segnali di inversione e altro ancora
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autori: | Lucas Bruni, Loris Zoppelletto |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Con questo articolo concludiamo la serie riguardante la tecnica LT di professioneforex.com. Abbiamo visto nei precedenti articoli come questa tecnica, efficace e di facile comprensione, sia una strategia adatta al neofita che tenta per la prima volta l’operatività nei mercati. Moderata e di semplice applicazione, questa tecnica trova terreno fertile ovunque sia presente un trend di medio periodo a partire dal time frame a 4 ore fino al time frame weekly e, volendo, anche sul mensile. Che sia una coppia del forex, piuttosto che un future o un corso azionario la tecnica rimane profittevole e questo la rende adatta non solo a chi approccia il mestiere del trader ma anche per chi del trading vuole fare la propria professione.
Ricapitoliamo velocemente lo scopo della tecnica prima di parlare dell’argomento di questo contributo, ovvero i segnali di inversione. La strategia basa la propria funzionalità nella ricerca di un trend di medio periodo e sul successivo monitoraggio dei ritracciamenti per entrare poi nell’operazione nel momento in cui la correzione si conclude.
Questa informazione, ovvero la fine del ritracciamento e la ripartenza del trend ci viene fornita appunto dai segnali di inversione. Prima di scendere nel dettaglio di questo argomento è bene fare un appunto. Con segnali di inversione intendiamo quelle caratteristiche del grafico che indicano un possibile cambiamento di rotta della direzione del prezzo, e non del trend. In sostanza, un segnale di inversione ci informa del fatto che, per esempio, dopo una serie di candele in direzione ribassista, da lì a poco potremmo vedere una serie di candele rialziste.
Queste informazioni non vanno quindi confuse con le figure di analisi tecnica che, al contrario, indicano inversioni di tendenza. Figure come testa e spalle, doppi e tripli massimi o minimi, e in certi casi anche triangolo, non sono figure che cerchiamo nella tecnica long term, in quanto quello che noi cerchiamo è la continuazione del trend e non la sua conclusione.
I segnali di inversione più diffusi e più utilizzati sono quindi le famose trend line, gli oscillatori, i livelli di supporto e resistenza, la teoria dei cicli e l’analisi candlestick.
L’esperienza di anni nella formazione ci ha comunque sempre portato alla ricerca di semplificare piuttosto che complicare le nostre tecniche e questo ci ha permesso di ridurre i segnali al solo utilizzo dell’analisi candlestick, ma anche a scegliere fra l’immensa gamma di segnali possibili, solo i più comuni, i più facili da interpretare e per concludere anche i più affidabili.
Questi segnali sono le candele cosiddette PIN che, nella loro semplicità, hanno la grande forza di funzionare molto bene, specie se cercate nel posto giusto e al momento giusto. In ausilio alle PIN bar possiamo anche cercare gli altri segnali citati in precedenza. E quindi, se c’è una PIN bar, dopo un ritracciamento in una fase di trend possiamo andare a vedere se anche gli altri indicatori d’inversione sono presenti e possono migliorare la nostra analisi.
Ciò non toglie ad ogni modo che sia la PIN il vero segnale che cerchiamo e senza di esso, gli altri sarebbero per noi inutili. Concludiamo ricordando che queste candele oltre a indicare inversione, indicano anche una direzione e quindi saranno valide le PIN long per i trend rialzisti e quelle SHORT per i trend ribassisti.
Alla prossima e buon trading a tutti.
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