Nei dettagli di Telecom
10.11.2015
![]() A BEAUTIFUL TRADER’S MIND
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autori: | Antonello Rendina, Mauro Tartamelli |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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Mentre in redazione stiamo lavorando a un nuovo progetto editoriale, ricevo una telefonata che mi annuncia il completamento della lavorazione di un nostro nuovo video che a breve verrà messo online. Devo dire che il risultato è notevole. Grazie alla nostra troupe televisiva!
Intanto una persona sta entrando in Trading Library e chiede di poter sfogliare il libro di Mauro Tartamelli e Antonello Rendina “A Beautiful Trader’s Mind”. Esco dall’ufficio perché sono curiosa e voglio assistere alla scena: provo un grande piacere quando le persone ci vengono a trovare in sede e si accomodano nel nostro angolo lettura. E così, in compagnia del nostro cliente, mi sono ritrovata a conversare con lui di libri, di corsi e di Telecom. Allora entriamo nei dettagli dell’argomento Telecom con il brillante contributo di itConsilium.
Ma guarda cos’ho in tasca: il 15% di Telecom
I lettori ci perdonino la celia, la tentazione era troppo forte.
Che a qualcuno possa venire in mente di acquistare il 15,14% di uno dei principali gruppi di telecomunicazioni mondiali senza avere altra mira che comprare qualche derivato, beh è davvero un unicum.
E che dire del coinvolgimento di uno dei tre studi che gestì la prima scalata a Telecom (Colaninno e i capitani coraggiosi)? Forse che Xavier Niel volesse compagnia in questa sorta di scampagnata finanziaria?
Il sorriso, si capisce, vien da sé.
Chi invece non deve aver sorriso troppo è stato il management di Telecom e relativo socio di maggioranza (Vivendi) che hanno prontamente richiesto gli uffici degli altri due studi protagonisti della scalata di cui sopra.
Il primo effetto di cotanto dispiegamento di virtù legali/amministrative è stato l’operazione di conversione delle azioni risparmio in ordinarie. A dire il vero il management sostiene che l’operazione era allo studio già da tempo (vero, fin dalla gestione Bernabè) e che quindi il timing è casuale. Sarà …
Vediamo comunque il dettaglio dell’operazione, che in fondo è la parte che più ci riguarda.
– Proposta di conversione facoltativa con rapporto 1 a 1 e pagamento a conguaglio di euro 0,095.
– Al termine dell’esercizio della proposta facoltativa, avverrà la conversione obbligatoria delle risparmio in ordinarie con rapporto 0,87 azioni ordinarie per ogni azione risparmio.
Se gli azionisti delle risparmio non aderiranno a entrambe le proposte, avranno un diritto di recesso a euro 0,9241 (l’operazione avverrà prima del dividendo 2015). Il suddetto piano dovrà essere approvato nelle relative assemblee straordinarie di dicembre.
Ma oltre ai soliti arbitraggi la cosa è interessante?
Proviamo a fare due conti, anzi riprendiamo quelli fatti da alcune case d’investimento. Nel post conversione esse calcolano una creazione di valore pari a euro 0,08 per azione, con la proposta facoltativa che diventa a questi fini la più interessante. Post conversione, le quote degli azionisti di maggioranza verranno diluite: Vivendi passerà dal 20,03% al 13,8% e Niel dal 15,10% potenziale al 10,4%.
Per Telecom Italia l’operazione crea valore sotto diversi punti di vista. Per prima cosa, la società incasserà circa 600 milioni di euro dal mercato; in secondo luogo – eliminando i 166 milioni di extra cedole legate alle azioni risparmio e attualizzando questo valore al costo medio del capitale ponderato – il gruppo di fatto si trova a risparmiare circa 2,3 miliardi. E così, tra incasso e minori costi, Telecom crea circa 2,9 miliardi di maggior valore che su 19 miliardi di azioni (ipotizzando la totale conversione delle rnc in ordinarie) si traduce in circa 15 centesimi in più per azione.
A tutto quanto sopra poi aggiungiamo che gli azionisti principali potrebbero acquistare nuove ordinarie al fine di aumentare nuovamente il loro peso nella società post diluizione, il che dovrebbe risultare supportivo per il titolo.
Speriamo di trovare in questa vicenda anche altri motivi di sorriso …
Ascanio Strinati
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